venerdì 22 giugno 2012
lunedì 11 giugno 2012
Photoalbum finissage
sabato 26 maggio 2012
SAVE THE DATE
lunedì 30 aprile 2012
FFW 'till 08:55 /// DIfFORME_contemporary
art exhibition ON CULT TV
http://la1.rsi.ch/home/networks/la1/cultura/Cult-TV-II
domenica 1 aprile 2012
mercoledì 21 marzo 2012
CURRENT EXHIBITION
LIGHTness Collective Show 2012
giovedì 15 marzo 2012
NEW WORKS
martedì 10 gennaio 2012
ON SOL
sabato 19 novembre 2011
COLDRATOR - Exhibition of Contemporary Art - 03.12 / 23.12 @ ARTELIER, Via Bossi 12 Lugano
Esistono varie concezioni in merito al ruolo del curatore di un evento d’arte contemporanea. Com’è noto in alcuni casi è stato proprio un critico d’arte a creare un movimento, oltre a dargli un nome e una definizione.
Ma lo stesso famoso critico italiano poi scrisse “l’artista serve, il critico apparecchia”, a riconsiderare - con giusto ed ironico understatement – l’importanza di tale figura.
In questo caso un’esposizione collettiva si è determinata dal libero aggregarsi dei singoli artisti intorno a un luogo – l’Artelier sito a Lugano in via Bossi 12 – ed un’occasione, dunque non da una scelta curatoriale. L’occasione è costituita da Open Gallery, evento promosso dal Dicastero Giovani ed Eventi del Comune di Lugano, con aperture di mostre ed altri eventi d’arte realizzati congiuntamente in circa 15 spazi diffusi nella Grande Lugano.
L’Artelier non è un luogo qualsiasi: ha sempre offerto spazio ad artisti giovani e che non trovavano agevolmente spazi per esporre in questa regione, divenendo anche un effettivo punto d’incontro per appassionati d’arte. Uno spazio che ha dunque anche una natura conviviale e le cui suppellettili fanno parte della sua anima, del genius loci.
Di quest’arredo minimo fa parte anche un vecchio frigo marchiato Coldrator, il cui logo è stato scelto da curatore ed artisti come titolo dell’esposizione.
Questo evento d’arte unisce artisti eterogenei che operano in vari territori dell’arte: dalle discipline corporee alla musica, dalla scultura ad altre forme di arte visiva. Un elemento frequente tra loro è una contenuta freddezza nei lavori, che sfuggono ad ambiti “caldi” quali un “neoespressionismo” o il graffitismo, o un certo primitivismo che oggi sembra tornare.
La sala d’ingresso si apre con i solidi platonici realizzati in ottone da Cesare De Vita, noto anche come scultore in ceramica e grès. Quest’installazione è correlata agli interessi filosofici di De Vita, artista che cerca nel suo lavoro d’instaurare dei traites d’union tra differenti ambiti dello scibile e del vivere umano. In questo caso le sue sculture possono creare sonorità peculiari. E ciò avverrà in effetti all’inaugurazione – sabato 3 dicembre – grazie al percussionista Luciano Zampar (docente e concertista) che userà queste sculture quali strumenti musicali, in una performance che si svolgerà in apertura di quest’evento, alle ore 15 precise.
Marco Bertozzi è noto per lavori spesso di notevole grandezza eseguiti a matita. Con essa realizza opere in un personalissimo stile optical essenziale e basato sulla ripetizione parossistica di figure geometriche regolari o di icone, come nel caso del lavoro appositamente realizzato su una parete della prima sala. Ha creato in questo modo una serie di ciclopiche iridi ma per quest’esposizione ha voluto moltiplicare il suo logo personale - costituito da un quadrato e dalle sue linee interne di forza - sempre sovrapponendo la singola forma e giocando sulla dicotomia rarefazione/saturazione del nero dei segni, sulla parete bianca.
Alex Dorici è il “padrone di casa” dell’Artelier. Recentemente è finalmente divenuto ben noto in Ticino per vari interventi di arte pubblica, ma ha una storia come incisore, basata sulla sua formazione parigina presso l’Atelier 17 di S. W. Hayter. Dorici gradisce mostrare senza infingimenti l’arte e il suo modo di nascere, dunque per la prima volta ha scelto di esporre le matrici d’incisione, realizzate in rame e in zinco, secondo la tecnica della calcografia. In esse è possibile distinguere uno stile di disegno ricco di riferimenti storici, per esempio al cubofuturismo ed alla grafica d’antan. Inoltre Dorici ha unito tutti gli spazi partecipanti a questo Open Gallery occupando pareti vicine al loro ingresso con grandi grafi eseguiti con nastro adesivo in carta. Può sembrare ampio lo scarto tra le incisioni e queste opere di street art, ma in realtà le unisce l’attenzione al segno, oltre ad un’evidente pulsione comunicativa che cerca di trarre riferimenti sia dalla storia dell’arte moderna che da altri ambiti, come la cartellonistica stradale, la comunicazione di massa e l’architettura.
Passando alla seconda sala, troviamo l’installazione a muro dei collage realizzati da Tiziano Mincioni, creatore dello spazio d’arte
Nella sala più piccola viene proiettato in loop il video rainface, opera di If (Ivano Berdoncini) con la collaborazione per la colonna sonora di Michel Cinc. Si tratta di un lavoro di ricerca dall’evidente leggibilità: un volto riflesso in una pozza di acqua piovana viene stravolto dal passaggio delle auto, ma costantemente si riforma, imperturbabile. E’ un richiamo alla coscienza dello spettatore sul tema oggi ineluttabile del rapporto tra natura e macchina, un dilemma in cui l’uomo svolge contemporaneamente ruoli ben differenti. Michel Cinc, come sound selector, animerà la parte finale della serata inaugurale con un tappeto musicale live che cercherà di prendere e trasportare con sè il pubblico presente.
Infine la serata stessa sarà inframmezzata dalle performance (ad orario random, casuale) di Filippo Armati, noto anche come organizzatore del festival Performa. Questa sua performance, intitolata studio #8, progettualmente non è catalogabile come teatro danza o danza tout court e punta a sollecitare le varie modalità di percezione ed analisi (razionale e non) da parte dello spettatore. Dunque Armati esplora possibilità espressive che son sempre il risultato di una relazione tra un contesto, uno spazio e un pubblico. In questo caso quello dell’Artelier, in una serata che si preannuncia lunga (dalle ore 15 fino a tarda notte) e interessante, capace di sviare una percezione delle varie forme d’arte come discoste e riservate agli “iniziati”.
L’esposizione proseguirà fino a venerdì 23 dicembre e sarà aperta, con ingresso libero, nelle serate di giovedì, venerdì e sabato, dalle 18 alle 22. Di norma ogni serata ospiterà performance, sia a sorpresa, che preannunciate nella pagina facebook Artelier Lugano.